PRIMAVERA
Lo sguardo scorge un sentiero roccioso:
Materico, scabro e massoso.
Porose le pietre che spianano il percorso,
Le une sulle altre combaciano dorso a dorso.
Incastri perfetti s’intrecciano al suolo: arso.
L’ulivo imponente tappezza di verde l’arido giallo.
Radici scavano: c’è un vallo.
Pietra calcarea fra il candore dei mandorli in fiore,
spiccano i tetti conici, con il loro grigiore.
Macchie di colore:
pesco e ciliegio, è la vostra stagione.
Un legame indissolubile quello fra un ricordo d’infanzia e la
sensazione che ci regala di pace interiore. Nella mia mente se penso ad un
paesaggio sobbalza l’idea della campagna pugliese, con le sue distese infinite
d’ulivi che colorano il terreno inaridito dal sole. La componente della pietra
è sempre presente: chiara sintesi fra suolo e architettura; difatti ogni
edificio sorge da terra e con essa instaura un rapporto intimo ... e come la
struttura sorge dalla natura così la natura viene valorizzata dalla struttura
stessa.
La poesia m’aiuta a far affiorare il ricordo, molto più che una descrizione analitica, per me è questo il mezzo privilegiato per riuscire a scambiare con gli altri ciò che in prima persona ho vissuto e che cerco di condividere a parole. Quello da me "buttato nero su bianco" è la descrizione emozionale della visione che m’appare dinanzi pensando ad un momento di pace più che ad un mero ricordo vissuto.
E’ una sequenza di colori e sensazioni
tattili che si rincorrono fra loro.
La componente minerale: pianeggiante, arida, spoglia, sabbiosa,
granulosa.
La componente vegetale: mediterranea, ricca, maestosa,
fruttuosa, colorata (alberi caducifoglie), sempreverde.
La componente antropica: massosa, rocciosa, calcarea,
porosa, stabile.
La componente stagionale: ogni panorama prettamente naturale si modifica in base alla stagione, variano le cromie delle componenti vegetali e anche le sensazioni che lo stesso riesce a suscitare. La mia idea di architettura, che vorrei riproporre in ogni progetto da me realizzato, è quella di un 'architettura stagionale, che seppur governata dall'intervento antropico si evolve in maniera ciclica con la corretta progettazione delle essenze arboree e specie vegetali da piantumare. Alberi caducifoglie che in inverno si spogliano, favorendo il soleggiamento sul suolo, senza implementare l'umidità del posto; ed in primavera fioriscono dando vita ad uno scenario senza eguali in cui il colore diventa protagonista dello spazio aperto.
Ogni elemento che concorre alla creazione del paesaggio ‘’visualizzato’’
si lega all’altro minuziosamente fino a creare il mio paradiso perduto da
riconquistare.
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